Stati Generali Uffici Stampa Lazio

Si è svolta il 7 novembre 2025, a Roma, la terza edizione degli Stati Generali degli Uffici Stampa e della Comunicazione del Lazio, dedicata al tema: Le professioni dell’informazione e della comunicazione nella società dell’intelligenza artificiale e Organizzata dalla Consulta degli Uffici Stampa dell’Associazione Stampa Romana

Dopo i saluti di Paolo Tripaldi e Stefano Ferrante, rispettivamente presidente e segretario di Stampa Romana, e di Anna Laura Bussa, tesoriera dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, i lavori sono stati aperti da Antonio Ranalli, presidente della Consulta, che ha sottolineato l’importanza della comunicazione pubblica come “presidio di democrazia”.

Successivamente, la tavola rotonda moderata da Stefano Ferrante ha riunito la segretaria della Fnsi Alessandra Costante e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per discutere un nuovo “patto di consultazione” sui contratti del pubblico impiego.

La mattinata ha affrontato la storia e il futuro della 150/2000 con interventi di esperti e giuristi, tra cui Ugo Degl’Innocenti, Giancarlo Tartaglia, Tonino Bettanini, Bruno Del Vecchio, Silvia Mattoni e Maria Grazia Giordano.

Il focus è passato poi ai temi della formazione, previdenza e certificazione delle professioni. In questo contesto è intervenuta Manuela Biancospino, presidente del GUS (Gruppo Giornalisti Uffici Stampa) Lazio, parlando di un passaggio fondamentale: la riforma dell’Ordine dei Giornalisti e la piena applicazione della Legge 150/2000 che disciplina la comunicazione e l’informazione nella Pubblica Amministrazione. Questa legge non può più essere interpretata come un riferimento teorico, deve diventare obbligatoria o meglio essere applicata!
Si deve garantire che la comunicazione istituzionale e l’informazione pubblica siano affidate a figure professionali formate e riconosciute, quindi a giornalisti iscritti all’Albo È una questione di legalità amministrativa, di qualità del servizio pubblico e di tutela dei cittadini. Inoltre Biancospino ha ricordato l’appuntamento del 30 gennaio 2026, quando si svolgeranno a Roma gli Stati Generali Nazionali degli Uffici Stampa organizzati dal GUS Nazionale.

Il panel è proseguito con gli interventi di Gaia De Scalzi, , Daniela Novelli, Cristina Agrestino, Lorenzo D’Ilario, Alberto Gava, Serena Bianchini e Francesco Specchia.

Qui il testo dell’intervento di Manuela Biancospino:
Oggi ci troviamo qui per parlare di una trasformazione profonda che riguarda non solo gli uffici stampa, ma il modo stesso in cui lo Stato, le istituzioni, le aziende si relazionano con i cittadini.
La comunicazione non è più un accessorio: è servizio pubblico, è trasparenza, è democrazia. Oggi l’informazione viaggia in tempo reale e ogni cittadino è anche produttore e diffusore di contenuti. La reputazione dunque non è solo ciò che le istituzioni dicono: è ciò che viene detto di loro, ovunque, in ogni momento. Ecco perché l’ufficio stampa ha oggi una funzione sempre più strategica.
Con il rinnovo dei contratti pubblici 2025–2027, nella Pubblica Amministrazione vengono riconosciute nuove figure professionali importanti per la comunicazione moderna: i Social media manager ed i Digital manager. Funzioni centrali per rendere la Pubblica Amministrazione più moderna, più credibile e più vicina ai cittadini che non vogliono più comunicazioni complicate o distanti: chiedono chiarezza, partecipazione e risposte veloci.
Perché senza fiducia nessuna istituzione può funzionare davvero.L’ufficio stampa resta il custode della credibilità istituzionale, ma oggi deve operare in un ecosistema digitale, affiancato da professionisti della comunicazione online. Perché questa trasformazione diventi concreta, sono fondamentali due condizioni: professionisti qualificati e regole chiare. E qui si inserisce un passaggio fondamentale: la riforma dell’Ordine dei Giornalisti e la piena applicazione della Legge 150/2000 che disciplina la comunicazione e l’informazione nella Pubblica Amministrazione. Questa legge non può più essere interpretata come un riferimento teorico, deve diventare obbligatoria o meglio essere applicata! Si deve garantire che la comunicazione istituzionale e l’informazione pubblica siano affidate a figure professionali formate e riconosciute, quindi a giornalisti iscritti all’Albo. È una questione di legalità amministrativa, di qualità del servizio pubblico e di tutela dei cittadini. Un appuntamento che segna una tappa storica, sarà il 30 gennaio 2026, giorno in cui si svolgeranno a Roma gli Stati Generali Nazionali degli Uffici Stampa organizzati dal GUS Nazionale. Un evento che riunirà istituzioni, ordini professionali e legislatore per ribadire un principio che la comunicazione pubblica è un diritto dei cittadini e che deve essere affidata a professionisti riconosciuti, regolati e competenti. Sarà un momento di confronto, ma anche di proposta, durante il quale la categoria potrà finalmente rivendicare ciò che le spetta: ruolo, riconoscimento, tutela e dignità professionale. Il futuro dipende dalle scelte di oggi. Se la trasformazione che il mondo digitale ci impone, verrà accompagnata da formazione, investimenti e regole chiare, gli uffici stampa non saranno solo centri di informazione: saranno il cuore pulsante di una democrazia moderna, trasparente e partecipata. Regole che dovrebbero valere sia nella Pubblica Amministrazione sia nelle aziende private. Se anche in questo settore si applicasse la legge 150, sia l’azienda privata, sia l’ufficio stampa beneficerebbero di una maggiore tutela e qualità del lavoro. In quest’ottica, auspico che in futuro i sindacati possano agevolare le aziende private nell’assunzione, all’interno degli uffici stampa, di almeno un giornalista con contratto specifico. Il cambiamento è già iniziato e noi dobbiamo essere al passo con i tempi. Oggi non basta più informare: è necessario dialogare, creare relazioni e prevenire emergenze attraverso ascolto e trasparenza.